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Siete persone che vedono sempre il bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno? |
Ogni giorno ci alziamo dal letto con una particolare e personalissima visione di ciò che dovremo fare durante la giornata. Ci svegliamo con un determinato livello di benessere psicologico, che possiamo più comunemente chiamare "umore", che è dato da moltissimi fattori tra cui l'autostima, l'autoefficacia (leggi post su Crescita Personale), l'autorealizzazione, l'auto-accettazione (leggi post su Auto-accettazione), il sentirsi ben voluti e inseriti nella società (leggi post su Relazioni interpersonali positive) e altri.
Tutte queste variabili che determinano il nostro stato d'animo, danno origine alla nostra visione ottimistica/pessimistica della nostra vita.
Ai due estremi esistono persone che sono esageratamente e irrealisticamente ottimiste, e persone molto pessimiste, da qui è stata formulata una distinzione tra OTTIMISMO IRREALISTICO O ILLUSORIO e PESSIMISMO CRONICO.
Il primo orienta le persone a sovrastimare sé stesse, portando alla credenza che in futuro si sperimenteranno più eventi positivi rispetto agli altri, portandole a persistere nel gioco d'azzardo, a negare gli effetti negativi dell'alcool, a non fare uso di contraccettivi, a non allacciarsi le cinture in auto perché "tanto non mi succederà nulla" e quindi non facendo prendere le precauzioni più ragionevoli per la propria sicurezza e incolumità, aumentandone la vulnerabilità. "Il cieco ottimismo, come l'orgoglio, può precedere la caduta", come dice Myers (2008) in "Social Psychology".
Il secondo estremo, invece, riguarda quell'orientamento che porta le persone a sottostimare sé stesse, portando alla credenza che in futuro andrà tutto male, e che non vi sarà alcuna novità positiva, ma solo elementi che andranno a complicare la, fin troppo complicata, vita. Pessimista cronico è colui che è più portato a sviluppare sintomi fisici e psichici, ad ammalarsi, a sperimentare stress.
Ma tra i due estremi c'è una giusta via di mezzo?
La risposta è affermativa!
Infatti, un pizzico di realismo sia nell'ottimismo che nel pessimismo può salvarci dalle insidie dell'ottimismo irrealistico o illusorio e del pessimismo cronico.
Possedere un quindi un PESSIMISMO DIFENSIVO (Norem, 2000) permette di anticipare i problemi e di motivarne la risoluzione efficace, oltre che di controllarne l'ansia, pur essendo presente la possibilità (realistica) di fallimento.
Un ottimismo di tipo realistico, al pari del pessimismo difensivo risulta, quindi, svolgere importanti funzioni nella promozione di autoefficacia, benessere fisico e psicologico.
La morale è che il successo nella nostra vita (in ogni ambito) richiede un ottimismo sufficiente a sostenere la speranza e un pessimismo altrettanto sufficiente a far emergere una certa preoccupazione e quindi a prendere le giuste precauzioni.
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