sabato 21 febbraio 2015

AUTONOMIA DI PENSIERO E DI AZIONE




Autonomia di pensiero e di azione e indipendenza?
Quale relazione intercorre tra questi tre elementi?

Oggi, nell’anno 2015, siamo ben oltre i 7 miliardi  di esseri umani abitanti su questo mondo. 
Miliardi di uomini dotati di un’autonomia di pensiero e di azione, laddove non vi sono limitazioni (Stati oppressivi, dittature, regimi totalitari). L’autonomia, nonché libertà di pensiero e di azione sono la massima espressione del libero arbitrio tanto caro ai cultori dell’Illuminismo. A riguardo, il noto filosofo tedesco Immanuel Kant (1724-1804) nel suo saggio “Risposta alla domanda: che cos’è l’illuminismo” (1784) scrive: 

L’illuminismo è l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso. Minorità è l’incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. […] Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti del tuo intelletto!”.

Dunque, si è autonomi nel pensare quando si è in grado di discernere tra ciò che è giusto e ciò che non lo è a prescindere dai condizionamenti ricevuti dalla famiglia, dalla tradizione, dalla religione, dall’ambiente socio-culturale, senza uniformarsi alla “massa”, avendo quindi la capacità di pensare in  modo divergente, non convenzionale; l’uomo dotato di queste caratteristiche di autonomia non è una “spugna” che assorbe tutto senza fare distinzioni, ma è in grado di comprendere quale informazioni, azioni, concetti sono universalmente “giusti” o “sbagliati”, “buoni” o “cattivi”, “belli” o “brutti” e così via.

In questo periodo storico e culturale, dove siamo “bombardati” da informazioni attraverso i media (tv, web, giornali), un soggetto autonomo nel pensiero e nell’azione dovrà saper resistere alle pressioni sociali che vengono dall’ambiente esterno, riuscendo a rimanere sempre coerente con il proprio punto di vista cercando, quindi, di non dipendere troppo dalle aspettative e dalle valutazioni degli altri.


Una  volta  che saremo arrivati ad essere veramente autonomi nel pensiero e nell’azione, senza chiaramente invadere la libertà/autonomia altrui, potremo considerarci INDIPENDENTI e soprattutto LIBERI.

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